A metà degli anni '70 l'idea nacque da un'esigenza manifestata dalle associazioni dei commercianti, che fecero pressione sulle banche perché, vista la grave carenza di spiccioli, dare il resto era diventato un incubo. In quel periodo si usava di tutto, dalle caramelle alle penne, dai francobolli ai gettoni.
I titoli colorati, fragilissimi (bastava metterli nella tasca dei jeans per ritrovarli completamente scoloriti), e soprattutto più piccoli dei tradizionali assegni del libretto, furono subito chiamati mini-assegni. L'Italia di allora era lontana anni luce da quella odierna: il giornale costava 150 lire, il caffè al bar 100 e la benzina 305 lire. Un operaio guadagnava 154.000 lire al mese e l'inflazione superava il 19%. a capo del governo c'era Aldo Moro - sono gli anni del compromesso storico - e alla guida della confindustria Gianni Agnelli.

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